Epigenetica e Ambiente

Tutti siamo ormai comunemente esposti ad agenti tossici e sostanze chimiche di sintesi come :
metalli pesanti, pesticidi, erbicidi,prodotti di degradazione del petrolio, tabacco, idrocarburi policiclici aromatici,
ormoni, interferenti endocrini, sostanze radioattive, farmaci, virus, batteri, componenti della dieta, interferenze elettromagnetiche.
Tutti questi elementi possono alterare la predisposizione genetica già determinata, indurre alterazioni epigenetiche , influenzate dall’ambiente che agiscono alterando il funzionamento fisiologico delle nostre cellule. Queste alterazioni oltre a creare problemi di salute alla persona possono essere anche trasmesse , durante la gametogenesi o l’embriogenesi di generazione in generazione tramite le cellule riproduttive e anche durante tutto il periodo gestazionale e durante l’allattamento a seconda di ciò che di dannoso si viene a contatto.
il rischio di sviluppare patologie da adulto è determinato dall’ interazione tra fattori intergenerazionali, genetici, ambientali, sia prenatali che postnatali. E’ sempre più evidente che la plasticità dello sviluppo è mediata da meccanismi epigenetici e in quanto reversibili, i cambiamenti epigenetici possono essere modificati all’ambiente.
Identificare gli effetti delle esposizioni ambientali sulla salute umana è uno dei principali obiettivi delle scienze della vita e della ricerca biomedica. Nella salute ambientale, il riconoscimento che le esposizioni potrebbero produrre alterazioni del DNA rappresenta un punto di riferimento importante per la valutazione e la prevenzione del rischio .
[3]. Ciò è particolarmente affascinante perché l’epigenetica coinvolge fattori che causano cambiamenti chimici nei nostri genomi. I meccanismi epigenetici, con particolare riferimento alle alterazioni dei microRNA ( regolatori post-trascrizionali dell’espressione genica), alla metilazione del DNA e alle modifiche degli istoni ( proteine della cromatina su cui si arrotola il DNA per compattarsi) , possono modificare la funzione del genoma sotto influenza esogena.
L’epigenetica ha rivelato che le sostanze tossiche modificano gli stati epigenetici. Quindi, l’alterazione dell’espressione del microRNA è un meccanismo generale che svolge un importante ruolo patogenetico nel collegare l’esposizione agli agenti tossici ambientali con le loro conseguenze patologiche.
Meccanismi epigenetici, come la metilazione del DNA, sono suscettibili all’influenza ambientale sia nelle cellule somatiche che in quelle germinali che modulano i meccanismi e il rischio di effetti genetici ed epigenetici indotti chimicamente.
I meccanismi del controllo epigenetico sono influenzati dall’ambiente, dallo stile di vita e dalle abitudini nutrizionali e sono legati allo sviluppo di malattie non trasmissibili. La dieta è un’importante via di esposizione giornaliera a molte sostanze tossiche, compresi gli interferenti endocrini come il bisfenolo A. alcuni componenti della dieta possono modificare il pattern epigenetico attraverso componenti bioattivi naturali che possono agire sulla metilazione del DNA
Vi è un numero crescente di studi che suggeriscono che le influenze ambientali si estendono oltre le sequenze di DNA dei nostri geni. L’epigenetica comprende lo studio dei costituenti proteici della cromatina, l’interazione dei microRNA con il genoma e le modifiche della proteina e del DNA che sembrano definire stati biologici in specifiche regioni cromosomiche.
Le esposizioni ambientali agli agenti potenzialmente dannosi, incluse le esposizioni terapeutiche e le esposizioni associate alle abitudini di vita, influenzano le alterazioni epigenetiche. L’effetto degli agenti tossicologici sui geni è un’area che merita ulteriori ricerche come importante problema di salute pubblica.
i ricercatori possono determinare i modi per trarre vantaggio dalle migliori pratiche nell’individuare gli scenari di esposizione e definire i biomarcatori rilevanti per il paradigma esposizione-malattia. Inoltre, alcuni metalli tossici (ad es. Cadmio, nichel, arsenico e cromo) sono stati identificati come inquinanti ambientali persistenti a causa delle loro proprietà chimiche e fisiche indistruttibili. Ad esempio, recenti ricerche hanno dimostrato che l’esposizione al cadmio stimola la proliferazione cellulare, aumenta lo stress ossidativo e il danno al DNA e induce l’ipometilazione globale del DNA

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