Frammentazione del DNA spermatico: un indicatore precoce e affidabile dell’inquinamento atmosferico

I fattori ambientali potrebbero avere un ruolo chiave nel continuo e notevole declino della qualità degli spermatozoi osservato negli ultimi decenni. Questo studio ha confrontato i parametri seminali e il tasso di frammentazione ( DFI )ne gli uomini che vivono in aree con diversi livelli di inquinamento atmosferico.
Le persone che vivono a contatto con ambienti inquinati, mostrano una percentuale media di frammentazione del DNA spermatico superiore al 30%, evidenziando un chiaro danno agli spermatozoi.
La frammentazione del DNA dello spermatozoo è quindi un prezioso indicatore precoce della presenza e degli effetti nocivi dell’inquinamento .
La valutazione del DNA dello sperma umano può essere un indicatore di salute individuale e capacità riproduttiva e un indicatore adatto a collegare l’inquinamento ambientale con i suoi effetti.
La popolazione che vive nelle aree urbane è prevalentemente minacciata dall’aria inquinata, che influenza fortemente la salute sin dalla vita prenatale.
Attività umane, come i trasporti, le emissioni industriali e agricole che producono inquinanti sia artificiali che naturali, che si disperdono nell’ambiente , come particelle solide, goccioline o gas sono considerati come principali cause di inquinamento atmosferico . Questo tipo di inquinamento coinvolge sia i lavoratori che le persone che vivono in questo ambiente.
Anche l’inquinamento atmosferico sembra influenzare la lunghezza dei telomeri ( parti terminali dei cromosomi) del DNA spermatico . Un aumentato rischio di anomalie morfologiche dello sperma, minor motilità e una maggiore percentuale di spermatozoi con aneuploidie,(alterazione del numero di cromosomi) e la frammentazione del DNA sono stati associati ad alti livelli di inquinamento atmosferico e questo fenomeno è stato associato alla diminuita qualità del primo sviluppo embrionale.
La frammentazione del DNA spermatico è una conseguenza dello stress ossidativo subito che potrebbe portare a fallimento della fecondazione, anomalie genetiche degli embrioni e maggior rischio di aborto. Questo potrebbe spiegare una parte dell’infertilità maschile ritenuta idiopatica.
Lo studio multicentrico Ecofoodfertility di biomonitoraggio ambientale svolto in Campania, che sta affrontando una crisi ambientale per le molteplici fonti di inquinamento (smaltimento illegale di rifiuti urbani, tossici e industriali, pratiche di dumping, traffico, intensiva coltura), diffuso su un’enorme estensione territoriale, è stato fatto con approcci multidisciplinari che coinvolgono lo stile di vita e la dieta, ed ha costruito una rete di azioni a livello nazionale in diverse aree problematiche ambientali d’Italia (Montano et al., 2014).
La ricerca Ecofoodfertility ha affrontato il divario di conoscenza sugli effetti degli inquinanti atmosferici sulla frammentazione del DNA spermatico, confrontando i parametri seminali e frammentazione del DNA negli uomini che vivono in aree con diversi livelli di inquinamento atmosferico, per valutare se la salute riproduttiva umana potrebbe essere influenzata dalla presenza di inquinanti ambientali. Questo potrebbe essere un primo indicatore dei danni indotti dall’inquinamento negli esseri umani, e quindi considerato un prezioso biomarcatore precoce indicatore della salute degli uomini. E’ stato anche dimostrato che rimuovendo la contaminazione ambientale. i parametri seminali possono ritornare ai livelli fisiologici di normalità . Quindi programmi innovativi di sorveglianza sanitaria, specialmente in ambienti inquinati,
per la diagnosi precoce e la prevenzione dei rischi sarebbe estremamente utile per la salvaguardi della salute ambientale e della fertilità umana.
Sintesi da Environmental Toxicology and Pharmacology 58 (2018) 243–249

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